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L’altopiano di Lamon, si estende alle soglie delle Dolomiti confinato ad Est dalla profonda incisione del Torrente Cismon e attorniato da rilievi montuosi e collinari che lo separano dall’area del Tesino e della Valsugana.
Il capoluogo si sviluppa su di un ampio terrazzamento pianeggiante di origine alluvionale mentre il resto del vasto territorio, oltre 54 km quadrati, risulta scosceso ed a tratti difficilmente accessibile. Nonostante ciò, nel passato, ogni più remoto lembo di terra venne colonizzato e, ancor oggi, si contano oltre 40 frazioni abitate le più importanti delle quali sono: Arina, distante 8 km da Lamon, e San Donato, distante 9 km dal capoluogo.
Nella conca Lamonese e nel vicino comune di Sovramonte sono segnalati numerosi ritrovamenti preistorici che testimoniano la presenza umana nella zona fin dal Neolitico. In una grotta (Bus de la Bela) nei pressi di San Donato si sono rinvenuti abbondanti resti ossei riferibili all’Ursus Speleus; lo scheletro di uno di questi orsi è stato completamente ricostruito ed è esposto nell’atrio del municipio di Lamon.

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Il territorio lamonese, romanizzato intorno al I secolo d. C., era attraversato dalla Via Claudia Augusta, una strada militare che collegava Altino con la Rezia. Il suo percorso era disseminato di fortificazioni, una delle quali sorgeva molto probabilmente sul Colle di San Pietro, dove venne poi edificata l’omonima chiesa parrocchiale.
Nella zona bassa di San Donato, in località Piasentot, si sono rinvenuti recentemente, i resti di una necropoli tardoromana oggetto di una vasta campagna di scavi archeologici che hanno permesso, a tutt’oggi, di riesumare oltre 50 sepolture con annesso corredo funerario costituito da orecchini, collane, fibule, monete… Parte di questi oggetti, opportunamente restaurati e catalogati, sono esposti al pubblico nella mostra archeologica “La necropoli romana di San Donato”, sita nel centro del paese in Via Resenterra.
A poche centinaia di metri dal centro, sulla strada per San Donato sulla via Claudia Augusta, è visibile un ponte romano, recentemente restaurato.

A partire dal XII secolo il paese cominciò ad organizzarsi in forma di comunità rurale: “la Pieve di Lamon” che si diede una serie di norme scritte, raccolte nella “Regola”, relative all’uso dei pascoli, all’allevamento del bestiame, allo sfruttamento del territorio. L’intera comunità, attraverso l’assemblea dei capifamiglia e dei funzionari, partecipava al governo della Pieve, che mantenne per qualche secolo un forte grado di autonomia anche dal governo della Serenissima.
Fin dal medioevo l’economia lamonese fu fondata su attività agro-pastorali e fino al dopoguerra più di 700 famiglie vissero di queste attività. In particolare Lamon vanta una tradizione nell’attività della pastorizia svolta sia in loco che su tutto il territorio veneto-friulano e nella coltivazione del fagiolo che ha portato, ormai tutti, ad associare automaticamente il nome del paese di Lamon a quello del prezioso legume ivi coltivato.
Importante per l’economia ed il prestigio del paese risulta la presenza del “Centro Regionale di Riabilitazione Funzionale di Lamon” che fa capo all’ULSS n° 2 di Feltre. Il Centro è una struttura ospedaliera con prestazioni di riabilitazione intensiva in regime di degenza ed ambulatoriale.


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Lamon offre al turista-visitatore la possibilità di godere di un ambiente naturale sereno e rilassante con l’opportunità di effettuare numerose escursioni naturalistiche lungo sentieri che lo portano alla riscoperta di molte frazioni alcune delle quali ormai disabitate ma non per questo prive di fascino.
Di notevole richiamo risulta il percorso naturalistico paleontologico “Sulle orme dell’orso delle caverne” che si sviluppa lungo l’incantevole valle del torrente Senaiga.
Tra la chiesa di San Pietro ed il Centro di Riabilitazione Funzionale è stato allestito un parco, parte integrante di un circuito naturalistico che permette di ammirare i bellissimi paesaggi in lontananza.
Di particolare interesse per il visitatore è la struttura della Chiesa di San Daniele, oggi sconsacrata, che è stata recentemente completamente restaurata ed è diventata un prestigioso contenitore per iniziative di carattere culturale.
Lamon offre importanti attrattive per gli appassionati della buona tavola con la possibilità di degustare svariati piatti tipici peculiari del paese come la Carne di pecora affumicata, il formaggio fritto, il “pendolon” e numerosi altri piatti legati alla tradizione contadina.
Per ultimo, ma non meno importante, è da segnalare la proverbiale ospitalità delle persone che abitano questo bel paese.

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